martedì 15 maggio 2012

Popolazione triplicata in Italia grazie agli immigrati

Italie : le nombre d'étrangers a triplé en dix ans


di Richard Heuzé
pubblicato in Francia il 29/04/2012
traduzione di Claudia Marruccelli per Italia dall'Estero
Pubblicata su Politica in Rete

La penisola sfiora oggi il tetto dei 60 milioni di abitanti

 

Sbarco di immigrati a Lampedusa

In Italia il numero degli immigrati è di tre volte superiore rispetto all'inizio del secolo, ma la crisi economica in pochi mesi ne avrebbe fatto rientrare in patria un milione. Secondo il censimento demografico  della popolazione effettuato a partire dal mese di ottobre 2011 dall’Istat, la Penisola conta 59,5 milioni di abitanti. Meno della Francia (65,35 milioni), ma comunque 2,6 milioni di persone in più rispetto al precedente censimento del 2001.


Mappa della distribuzione degli stranieri immigrati per provincia

L'immigrazione è la causa principale della crescita demografica (+4% in dieci anni), la prima dopo vent’anni in cui il numero degli abitanti è rimasto praticamente immutato. Il numero di stranieri regolari è triplicato dal 2001, passando da 1.334.000 a 3.760.000. Dal 2,34% della popolazione di dieci anni fa sono passati a 6,35%. La maggior parte degli immigrati vive in quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Toscana e Lazio.  Con le sue industrie meccaniche e metallurgiche, Brescia è la città con la percentuale più alta di stranieri residenti (16%).


Evoluzione della popolazione italiana dal 1961 al 2011

Precarietà crescenteQuesto censimento non rivela cosa è successo a circa 1,3 milioni di stranieri censiti in uno studio ufficiale pubblicato nel settembre 2011 con il titolo "L'importanza della popolazione straniera residente in Italia." Lo stesso istituto Istat, la fonte del sondaggio, aveva rilevato allora che erano iscritti all’anagrafe come residenti permanenti 4,57 milioni di stranieri, mentre 397.000 avevano un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di lavoro. "La mia impressione è che moltissimi sono tornati a casa", ha detto il professor Gian Carlo Blangiardo, dell'Istituto demografico ISMU. Sarebbe una conseguenza diretta della crisi, soprattutto nell'edilizia.


Modello per la rilevazione del Censimento 2011



"Per molti il progetto immigrazione si è rivelato un fallimento a causa della mancanza di lavoro" dice il professore. Soprattutto per i polacchi, per i rumeni e gli albanesi, il cui tenore di vita è migliorato nel loro Paese. "Aggiungete l’estrema mobilità di questi immigrati, che si si spostano in continuazione alla ricerca di un lavoro. E cresce la loro precarietà, costringendoli vivere ammucchiati fino a dieci persone in appartamenti piccolissimi e pagare l'affitto in nero: questi immigrati preferiscono rimanere nella clandestinità, cosa che falsa il censimento " ritiene Paolo Ciani della comunità Sant'Egidio.





Molti capofamiglia hanno rispedito i familiari nel loro Paese d'origine. Un terzo degli stranieri che manca all’appello sarebbero donne. La maggior parte dei giovani nordafricani, che non considerano l'Italia come terra di accoglienza, prosegue a nord, verso la Francia o la Germania. Questo spiega perchè nessuno dei circa 40 000 tunisini sbarcati illegalmente a Lampedusa l'anno scorso è stata rimpatriata, come era previsto dopo sei mesi di soggiorno. La maggior parte ha attraversato il confine a Ventimiglia per trovare rifugio in Francia.









Nessun commento:

Posta un commento