lunedì 8 ottobre 2012

Mario Monti, bis repetita?

Monti bis

di Marcelle Padovani
Pubblicato in Francia il 4 ottobre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli

Il premier tecnico ha dichiarato di essere disponibile a un secondo mandato. Una prospettiva che piace molto ai centristi italiani.


Paradossi della politica italiana: si parla con un’inaspettata passione del "post-Monti", mentre il premier sembra essere ben ancorato a Palazzo Chigi. E se ne parla come di un "Monti bis", anche se le elezioni si terranno solo a fine a marzo o inizio aprile. Non solo, se ne parla anche come di un nuovo futuro “governo tecnico", mentre nessuno sa se dalle urne emergerà una chiara maggioranza, o se ci sarà la possibilità che emerga un leader incontestato, membro di un partito politico che non sarà sostenuto da una netta maggioranza..
Anche se ci siamo ormai abituati al "machiavellismo" della penisola, la situazione lascia un po’ sconcertati. Tecnico elegante, ben noto negli ambienti internazionali come esimio docente di economia europeo, Monti ha preso il controllo della nave italiana poco prima che andasse a sfracellarsi sugli scogli della crisi finanziaria, della crisi della liquidità e della crisi totale della sua credibilità internazionale.
E’ subentrato al governo dopo due decenni di Berlusconi e della sua filosofia spensierata che fino a solo un anno fa faceva dire al Cavaliere: "Crisi? Ma quale crisi? Non si trova un posto libero sugli aerei e i ristoranti sono sempre pieni. "Meno di un mese dopo, costui finisce diritto nella pattumiera della storia.


Centristi escaLe speculazioni sul "dopo Monti" e sul "Monti bis" sono iniziate venerdì scorso, quando "super Mario", in visita a New York, ha manifestato la sua volontà di continuare a servire l'interesse pubblico, "se ve ne fosse bisogno". La dichiarazione serve a rassicurare i mercati, così come le ambasciate europee, non vi è ombra di dubbio. L'idea è di far capire loro che la sua politica esemplare di rigore, la sua caccia agli evasori fiscali e la lotta contro la corruzione, a capo dello “strano governo” fatto da soli tecnici non verrà sepolta nei primi mesi del 2013 ...
Non ci è voluto molto che certi politici italiani denominati "centristi" siano partiti allo sbaraglio, annunciando il loro appoggio incondizionato al futuro governo "Monti bis", da cui sperano probabilmente di trarre qualche beneficio. "Si aggrappano alla scialuppa di salvataggio Monti per evitare il naufragio", ha scritto il direttore del "Corriere della Sera": Pierferdinando Casini con l’UDC, assieme a Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale e il leader del movimento "Italia Futura", che altro non è che Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari e un tempo anche della Fiat.
Questi centristi "alla Bayrou" hanno colto al volo l'occasione per cercare di allentare i bulloni di una legge elettorale che spinge al bipolarismo e schiaccia gli outsider. Lo scopo di questi centristi "montiani" non è solo quello di dimostrare che "Monti non è un incidente storico", o di trasformare il capo del governo "tecnico" in "politico", ma soprattutto di evitare che alle prossime elezioni legislative, il Partito Democratico di Pier Luigi Bersani faccia razzia nella maggioranza relativa, come suggerito dalla maggior parte dei sondaggi.


Anticomunismo di baseLa dichiarazione rilasciata a New Yourk da Mario Monti ha risvegliato quindi il sogno centrista e ha incoraggiato chi desidera una "Terza Repubblica". Ma soprattutto, ha ricordato che in Italia, come analizzato benissimo dall’editorialista di "Repubblica", l'ostracismo anticomunista non ha mai cessato di esistere.
Tutta la storia del dopoguerra è stata caratterizzata dall' "anomalia" della presenza del più forte Partito Comunista occidentale che ha interpretato il ruolo di opposizione nell'egemonia democristiana: la DC governava, il PC era all’opposizione. Fino a quando il PC non è diventato anch’esso forza di governo a livello locale e regionale, e la caduta del muro di Berlino  ha fatto supporre che l'anti-comunismo fosse morto con il comunismo sovietico.
Ma non era così. Ha continuato a essere sfruttato da Silvio Berlusconi, consentendogli di consolidare il suo potere. Oggi, eccolo resuscitato dai "centristi" che, al fine di evitare che la Presidenza del Consiglio passi a sinistra (tra i "comunisti"), sono disposti a sostenere e difendere il governo ossia sponsorizzare un governo "tecnico" che servirà in realtà a mantenere le forze di destra al potere.
Ma, questi amici centristi di Monti, desiderosi di fagocitarlo, devono anche prendere in considerazione un bel po' di liberali e semplici democratici che in ultima analisi pongono la domanda chiave: a cosa serve andare a votare la prossima primavera, se sappiamo già che questo voto non servirà a nulla, e in ogni caso a non nominare un nuovo governo, che sarà assegnato in "automatico" a un estraneo non eletto che in nessun caso vuole sporcarsi le mani con la politica? Il problema è più grave di quanto si pensi.

Nessun commento:

Posta un commento