mercoledì 19 settembre 2012

Anche il Ponte di Rialto vestito di pubblicità


Italie: bientôt de la publicité sur le pont du Rialto
Pubblicato in Francia il 19 settembre 2012


Il ponte di Rialto ha bisogno di restauro

Venezia ha bisogno di soldi: è urgente. La città dei Dogi è alla ricerca di uno sponsor in grado di finanziare una campagna sul Ponte di Rialto, uno dei più famosi di Venezia, vicino alla stazione dei vaporetti che smista i turisti in attesa sui pontili. Il cartellone pubblicitario, che potrà essere esposto sul Rialto avrà alcune limitazioni rispetto al "decorum" del monumento del XVI secolo, potendo coprire al massimo 150 mq. In cambio, lo sponsor dovrà restaurare il ponte, il più antico tra quelli che attraversano il Canal Grande: un restauro che costerà tra i 5 e i 7 milioni di euro, secondo una stima di Venezia Today.
Venezia ha già avito a che fare con gigantesche campagne pubblicitarie, che hanno sfruttato i suoi tesori architettonici, soprattutto dopo l'arrivo del l'attuale sindaco, Giorgio Orsini, che ha abolito una serie di precedenti limitazioni per la pubblicità (in particolare il divieto di sfruttare le superfici dei più grandi monumenti, permettendo l’affissione solo sui monumenti secondari). Nel 2010, la Coca-Cola aveva ottenuto di poter esporre i sui giganteschi cartelloni pubblicitari sul Ponte dei Sospiri e a Piazza San Marco. Le gondole [di fatto]passavano sotto un ponte di cartone.

Il Ponte dei Sospiri "rivestito" di pubblicità

Ma in tutta Italia, avere a che fare con campagne pubblicitarie per l'abbigliamento o altri prodotti, sfruttando le facciate rinascimentali è diventato luogo comune, dice La Repubblica. Tutte le città sono scese in campo, come recentemente Roma, che ha concesso l'autorizzazione a Tod’s di esporre pannelli pubblicitari sul Colosseo in cambio del finanziamento di € 27 milioni per il restauro del monumento.
In Francia, come abbiamo spiegato in un articolo del 2011, a seguito di un decreto dell’aprile 2007, l’esposizione di pannelli pubblicitari è consentita sui monumenti storici, a patto che sia installato su un ponteggio già previsto per lavori di manutenzione: “I ricavi pubblicitari devono essere utilizzati esclusivamente per finanziare questi lavori. Il tutto è regolamentato dalla Direzione Regionale degli Affari Culturali (DRAC). "Lo spazio pubblicitario non può superare il 50% della superficie totale della superfice", dice Dominique Cerclet, curatore regionale dei monumenti storici. "Ci piacerebbe anche dare delle indicazioni agli sponsor per indirizzarli verso qualcosa di più creativo, affinché la pubblicità esposta sia diversa dalla solita campagna pubblicitaria."

Il Louvre e i cartelloni di Breguet

Il Louvre ospita da tempo una grande campagna pubblicitaria del marchio Breguet già patron del museo. "La nostra priorità è la conservazione del patrimonio, il denaro per noi è solo uno strumento. E l'occasione è nata di questa legge", ha spiegato il Louvre a Slate.
In Italia, Athos De Luca, deputato del PD, che ha tenuto una relazione sul tema, afferma che le città, non solo permettono ai pubblicitari di sfruttare il patrimonio, ma lo mettono anche in vendita. Essi concedono il permesso di esporre cartelloni pubblicitari a prezzi ben al di sotto di quelli che dovrebbero essere. Gli sponsor approfittano quindi della urgente necessità urgente di restauro in Italia.

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