giovedì 13 settembre 2012

Un Europa senza tabacco?

Une Europe sans tabac est encore loin malgré les progrès

di Florian Tixier
Pubblicato in Francia il 9 settembre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli


Cosa contiene una sigaretta
Il 5 settembre scorso, i tabaccai francesi hanno coperto con un lenzuolo bianco i loro distributori di sigarette, dando inizio all’'operazione denominata "tabaccai generici", con cui intendono mettere le mani avanti contro il governo che dovrebbe presentare entro la fine di settembre, il piano anti-fumo. Il piano prevede un aumento delle tasse sulle sigarette dell'ordine del 6% e forse anche sul tabacco sfuso. Ma il ministro della Salute, Marisol Touraine, aveva già dichiarato lo scorso luglio, su BFM-TV, di voler anche "battersi, soprattutto a livello europeo, per garantire l’avvio di una legislazione verso un pacchetto anonimo, vale a dire un pacchetto senza marchi, che non sia attraente, seducente ." La Commissione europea è sulla stessa lunghezza d'onda. L'esecutivo UE sta prendendo in considerazione l'imposizione di un pacchetto di sigarette "neutrale". Bruxelles si prepara per l'autunno con una proposta di revisione della normativa europea in materia di tabacco, invitando i paesi dell'Unione Europea a imporre pacchetti di sigarette anonimi.

L'esempio dell’AustraliaQuesti annunci spuntano a seguito di una decisione del tribunale australiano, che ha respinto un ricorso dei produttori di tabacco locali che contestavano la costituzionalità della legge che impone i pacchetti neutri, tutti dello stesso colore, senza marchio o logo, e recanti dei messaggi. La normativa australiana entrerà in vigore in questo paese nel mese di dicembre 2012.
In Francia, dall'aprile 2003, sui pacchetti di sigarette accanto ai soliti messaggi di avvertimento, come ad esempio "il fumo uccide", vengono stampate foto raccapriccianti che mettono in guardia i consumatori circa i rischi per la propria salute. In realtà, la Francia aveva semplicemente applicato una disposizione europea, con diversi anni di ritardo rispetto ai suoi vicini europei.


Giornata Mondiale contro il tabagismo
 I britannici tergiversanoIn Europa, il Regno Unito è stato un pioniere in questo ambito. Dal 1 ° ottobre 2008, gli inglesi hanno reso obbligatorie queste immagini sui loro pacchetti di sigarette come deterrente, invece dei soliti avvertimenti scritti. Dal momento che, le lobby anti-fumo sono molto potenti al di là della Manica, si prevede che i pacchetti saranno anonimi e tutti di colore marrone o bianco.
Il precedente governo laburista aveva approvato una legge che obbliga la vendita delle sigarette, solo nelle tabaccherie, come avviene in Francia. Senza mettere in discussione questa legge, i conservatori, oggi al potere, non hanno ritenuto necessario garantirne l'attuazione.
"Anche se il governo ha riconosciuto che la legislazione era necessaria, è difficile capire perché la sua attuazione sia stata ritardata," ha dichiarato sorpreso il professor John Britton, presidente della Tobacco Advisory Group.

In Belgio l’eleganza vince sulla pauraDai nostri vicini belgi, in cui la normativa è stata applicata già due anni fa, è stata diffusa una strategia che contrasta le immagini choc. Astucci cartonati adattati al formato dei pacchetti di sigarette e venduti per importi relativamente modesti (tra i 50 centesimi e 1 euro), che permettono ai fumatori di nascondere le immagini sgradevoli presenti sui normali pacchetti, personalizzando il proprio pacchetto con un tocco di umorismo. I creatori di questi sovra-pacchetti eludono la normativa UE, e negano di volersi arricchire a spese delle riforme speculando sulla faccenda. Il loro unico obiettivo: abbellire i pacchetti. Ma non sembra un po’ … fumoso?

Effetti relativi in SpagnaSono passati due anni da quando è diventato obbligatorio inserire su i pacchetti di sigarette spagnoli immagini che avvertono i fumatori dei rischi del fumo. Nel 2004, anche la Spagna ha accolto la convenzione-quadro dell’OMS, in cui dal 2008 è inserita una linea guida sull'uso di avvertenze con immagini, che dovrebbero essere più efficaci di quelli effettuate solo in base a messaggi scritti. Secondo un sondaggio del 2011 "Eurobarometro", il 26% degli europei ritiene che i messaggi utilizzati attualmente aiutino a smettere di fumare, e il 62% ritiene che l'aggiunta di foto sarà più efficace. Tuttavia, secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori delle Università di Granada e delle isole Baleari, che hanno analizzato l'effetto di queste foto sui fumatori, è stato rilevato che esse si sono dimostrate molto meno impattanti e alcune sono state considerate persino piacevoli (!). Delle 35 immagini usate in Spagna, solo 6 sono state valutate "positive" dal campione di intervistati.
Locali separati per fumatori e non fumatori in Austria

Misure ridotte?Finora, nessuna ricerca ha stabilito una correlazione tra l'aspetto delle immagini e un’eventuale riduzione del numero di fumatori. Bisogna dire che, più in generale, le politiche anti-fumo non hanno lo stesso grado di coercizione nei paesi europei. L'aumento del prezzo del tabacco sembra essere l'unica misura con un impatto reale sul consumo negli ultimi anni. Clienti e fornitori brontolano, ma le associazioni anti-fumo vi ravvedono ognuno il proprio tornaconto: meno fumatori per le prime, tasse più alte per l’altro.

Luoghi pubblici liberi dal fumoIn dodici paesi dell'UE, in genere è vietato fumare nei luoghi pubblici o sui posti di lavoro. In tre di loro - Irlanda, Regno Unito, Cipro - il divieto è assoluto e inderogabile. In altri - tra cui Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi - bar e ristoranti possono prevedere un locale separato e ventilato secondo norme più o meno severe (tali norme sono molto severe in Francia). Ma in altri quindici Stati - tra cui Germania, Austria, Belgio, Danimarca - il divieto è solo parziale.

Esistono ancora "paradisi per fumatori"?Così, in Germania, con l'eccezione della Baviera, ristoranti e bar possono dotarsi di aree fumatori. Anche in Austria le zone riservate ai fumatori sono comuni, come nei famosi caffè viennesi. Sul posto di lavoro, alcuni paesi sono abbastanza permissivi. In Danimarca, le stanze riservate ai fumatori sono previste soprattutto per chi lavora da solo. In Germania la normativa precisa soltanto che i datori di lavoro devono adottare misure per la protezione dei non fumatori.

Pacchetti di sigarette ... "illustrati"

Nessun effetto molto evidente di misure restrittive ...Risulta dal sondaggio Eurobarometro 2012, che nell'Unione Europea i fumatori sono aumentati del 28% in quindici anni. Erano il 29% nel 2009 e 32% nel 2006. Nel 2012, la Francia è esattamente nella media europea con il 28% dei fumatori. Essi sono solo il 26% in Germania che tuttavia è ancora più permissiva, ma in tre anni, il numero dei fumatori è diminuito molto di più in Francia che al di là del confine col Reno. I paesi in cui il tabagismo è più diffuso sono la Grecia (con il 40% dei fumatori), la Bulgaria (36%), l'Austria e la Spagna (33%). Il paese con il minor numero di fumatori in Europa è la Svezia (13%), in cui la normativa non è particolarmente rigorosa.

ma ... le tasse sul tabacco funzionanoMa, concludere che la normativa non ha effetto sul consumo, non è proprio esatto. Un ruolo importante, in aggiunta ai divieti, lo svolge il peso delle tasse. E’ evidente in Spagna, dove la tassazione è piuttosto bassa e dove i fumatori rappresentano un terzo della popolazione, mentre in Italia - dove la tassazione del tabacco è più onerosa - sono solo il 24%. L'Italia è anche il paese europeo in cui il tasso dei fumatori è diminuito di più in sei anni, con un calo di sette punti. Viceversa, in Austria che è molto permissiva nei divieti e dove le tasse sono piuttosto moderate, si è visto che la percentuale di fumatori è aumentata due punti dal 2006.

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