lunedì 26 novembre 2012

Il Qatar e l’Italia assieme per promuovere il “Made in Italy”

Le Qatar et l'Italie s'associent pour promouvoir le "Made in Italy"

di Philippe Ridet
Pubblicato in Francia il 20 Novembre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli


La monarchia del Qatar non si fa problemi sul dopo-Monti in Italia. Che resti ancora in carica come sperano gli industriali, i cattolici o i centristi italiani, o no, lo stato arabo ha deciso, lunedì 19 Novembre, di investire nella Penisola. Un bel segno di fiducia se si tiene conto che il giorno prima, in Kuwait, il Presidente del Consiglio italiano stesso si era mostrato molto meno fiducioso dichiarando che era "già abbastanza impegnato con il presente per poter garantire il futuro d'Italia" dopo di lui.
L'accordo siglato tra il Qatar e l'Italia prevede la creazione di una joint venture destinata a investire in società italiane attive nel settore del "Made in Italy". Chiamata "IQ Venture Made in Italy", questa struttura godrà di un immediato fondo di 300 milioni di euro, versati in parti uguali dalla Qatar Holding LLC e dal Fondo strategico italiano (FSI), una holding controllata dalla Cassa Depositi e prestiti. Il fondo potrebbe arrivare a 2 miliardi entro quattro anni.
Mentre in Francia il Qatar prevede di far piovere i suoi petrodollari sulle periferie, è l'industria del lusso che gli fa gola in Italia. A ciascuno le proprie debolezze. Moda, cibo, arredamento e il design sono la punta di diamante delle esportazioni italiane, l'unico indicatore attualmente positivo nel cruscotto dell'economia.
Ma queste società nate dal capitalismo familiare tradizionale fanno fatica a crescere in assenza di capitali sufficienti, e diventano preda ideale per i concorrenti più grandi di loro. Una situazione ben illustrata ultimamente dall’acquisizione di Bulgari da parte di LVMH o di Parmalat da Lactalis.


Mire sulla Sardegna
Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Hamad bin Jassem Al-Thani, ha detto che il suo paese ha mostrato "grande interesse" per il mercato italiano. "Ci sono progetti in difficoltà in Italia e stiamo studiando la possibilità di entrare" in questi progetti, ha aggiunto. "Chiunque pensi che le acquisizioni straniere in Italia siano un segnale di vendite al ribasso, si sbaglia di grosso” ha assicurato Monti a Doha.
Si tratta, secondo lui, "di attirare investimenti stabili e a lungo termine e siamo lieti che l'Italia riesca a farlo." Da quando è arrivato al potere un anno fa, il presidente del Consiglio, che è a conoscenza dei vantaggi del "Made in Italy" per la crescita di un paese in recessione, moltiplica le sue visite all'estero.
Ma l'interesse dello sceicco non è solo verso l’alta moda e il prosciutto di Parma. Il suo sguardo è rivolto anche alla Sardegna e in particolare alla Costa Smeralda, dove, nel 1960, Karim Aga Khan IV ha speso enormi capitali per trasformare questo piccolo paradiso mediterraneo zona di villeggiatira dei più rucchi del pianeta.
Egli è disposto a investire 1 miliardo di euro per sviluppare il trasporto marittimo e aereo verso questa striscia di sabbia di 55 km, sulla costa nord dell'isola. "Le caratteristiche della Sardegna saranno tenute in considerazione al fine non di cambiare la natura di questo territorio magnifico", ha promesso.


Nessun commento:

Posta un commento