domenica 9 dicembre 2012

Caricatura



Di Sylvain Bourmeau

Pubblicato in Francia il 6 dicembre 2012

Traduzione di Claudia Marruccelli

Gli svariati tira e molla dell’inverosimile spettacolo offerto dal UMP (Union pour la Majorité Presidentielle) e dei suoi due candidati, alla fine, ci aveva convinto che la Francia poteva vantarsi di annoverare nella sua Repubblica la destra più stupida del mondo.



Questo senza contare l’incredibile talento di eterno attore, ingenuamente preso sul serio da molti, quando per l'ennesima dichiarò di voler abbandonare definitivamente la scena. Come uno zombie in uno di quei film di serie B del genere fantastico-erotico degli anni '70 che sono (anche) parte del patrimonio cinematografico italiano, l'esilarante Silvio Berlusconi risorge dai morti.

Questo ritorno finale, probabilmente il più rischioso che abbia mai tentato, potrebbe paradossalmente essere il miglior servizio che possa rendere alla democrazia italiana, che da Primo ministro ha contribuito a minare per molti anni. Il gesto di Berlusconi e la micro crisi politica che solleva, provocando le dimissioni del Presidente del Consiglio, hanno  opportunamente sottolineato il fatto che un governo di unità nazionale, ridicolamente composto da esperti presumibilmente senza ideologie politiche, può probabilmente condurre riforme tecniche finora ritenute impossibili, ma è comunque perfettamente in grado di risolvere la profonda crisi politica che ha paralizzato il paese per troppo tempo. Peggio: questa depoliticizzazione rivendicata ha contribuito all’aggravamento del problema. Se si tratta anche di quello della divisione sinistra-destra, il ritorno di Berlusconi potrebbe rivelarsi una buona notizia.

venerdì 7 dicembre 2012

Spaghetti Western: le primarie italiane in salsa populista

Western spaghetti: des primaires italiennes à la sauce UMP


DI Ariel Dumont
Pubblicato in Francia il 30 novembre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli


Dall’altra parte delle Alpi, scorre sangue nell’arena del partito democratico che domenica al secondo turno delle primarie deve esprimersi tra i due candidati del partito in lizza. Parliamo di Pierluigi Bersani, segretario nazionale e veterano del partito e Matteo Renzi, sindaco di Firenze, quarantenne rampante che si considera il salvatore della sinistra italiana.
La posta in gioco di questo secondo turno è essenziale: chi vincerà rappresenterà le speranze della sinistra alle legislative, che si svolgeranno verso la metà di marzo, ritornando al potere con la presidenza del consiglio.
Ma a tre giorni dal calcio d’inizio del ballottaggio alle primarie, la situazione si è trasformata in dramma tra i due contendenti. Ieri i rappresentanti degli altri quattro candidati che si erano presentati al primo turno, Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Bruno Tabacci e laura Puppato, hanno presentato un ricorso al “consiglio di sorveglianza” del PD contro Matteo Renzi.

Manipolazione politicaAlla base di questa decisione, l'acquisto di pagine pubblicitarie in otto giornali italiani da parte della fondazione "Big Bang" vicina a Matteo Renzi. Pagine per pubblicare un testo che invita gli italiani a registrarsi il più presto possibile nelle liste degli elettori del Partito Democratico necessarie per poter votare domenica alle primarie.
Secondo gli altri quattro candidati, la pubblicazione è da considerarsi come una violazione del codice deontologico, in quanto il testo non è stato approvato dall’organo responsabile per l'organizzazione delle primarie, oltre che come manipolazione politica. Per guadagnare terreno al primo turno, Pierluigi Bersani aveva solo 9 punti di vantaggio, il sindaco di Firenze avrebbe deciso di tirar fuori l'artiglieria pesante per mobilitare gli elettori, dicono i suoi avversari.
In attesa della risposta del Consiglio interpellato dai quattro candidati, la situazione diventa sempre animata tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Dopo aver appreso che la Corte dei Conti si era rifiutato di approvare il bilancio del comune di Firenze, Matteo Renzi senza mezzi termini ha accusato il capo del suo partito di aver fatto pressioni sui membri della corte. Operazione, secondo le sue accuse, montata soprattutto per screditarlo agli occhi dei suoi elettori.




Inferno e cattive intenzioniPierluigi Bersani accusa il suo avversario "di voler scatenare l'inferno a tre giorni dalle primarie." Secondo il segretario del PD, il sindaco di Firenze ha predisposto una campagna di "bombardamento postale". La scheda di registrazione necessaria per votare alle primarie, è stata inviata a migliaia di utenti italiani, senza nemmeno conoscere la loro appartenenza politica. Unica certezza, il riquadro per stampare il modulo è stato inserito al centro della prima pagina di molti siti. Lo si trova persino in un sito di cucina!
Resta il fatto che questa vicenda rischia di far perdere molti punti al ​​sindaco di Firenze. Nel corso degli ultimi giorni, diversi consiglieri hanno annunciato che sosterranno Pierluigi Bersani domenica prossima, anche se erano pronti a votare per il suo avversario, anche una settimana fa.

Il duello francese Fillon-Copé versione spaghetti westernGli italiani già disgustati dalla politica in generale, dopo gli scandali di corruzione che hanno colpito numerosi partiti con tutta la loro forza negli ultimi mesi, guardano questa battaglia tra leader e si pongono delle domande. E alcuni già affermano forte e chiaro che due uomini che si sbranano per il potere senza rendersi conto di quanto mettano in ridicolo tutto il partito, non hanno la stoffa adatta per governare il loro paese.
In questo contesto, domenica l’affluenza alle primarie, importante al primo turno, nel caso del ballottaggio potrebbe essere deludente. Fortunatamente per gli italiani questa remake versione spaghetti-western della interminabile guerra tra i candidati francesi Fillon Copé termina domenica.

giovedì 6 dicembre 2012

Il vertice Italo-francese sulla linea Torino Lione

Le sommet franco-italien sifflera-t-il le vrai départ de la liaison Lyon-Turin?

di Marie-Annick Depagneux
Pubblicato in Francia il 3 dicembre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli

I rappresentanti amministrativi del dipartimento Rhône-Alpes si aspettano molto dal vertice italo-francese che si terrà oggi a Lione: sperano che i due capi di stato diano il via all’inizio dei lavori della linea ferroviaria Torino-Lione, nonostante le recenti raccomandazioni della Corte dei Conti. Coloro che si oppongono, in particolare gli ambientalisti italiani, francesi e svizzeri, che restano mobilitati contro questo progetto faraonico, tengono la tensione alta. Il fatto che il vertice si tenga a Lione, viene interpretato da Jean-Jack Queyranne, presidente del Consiglio regionale del dipartimento Rhone-Alpes, e da Gérard Collomb, senatore e sindaco di Lione, come un segnale di buon augurio per l’avanzamento della linea ferroviaria ad alta velocità. Gli ultimi colloqui con l’Eliseo li fanno sentire ragionevolmente ottimisti. Nulla fa dubitare che questa causa occupi un posto d’onore ai loro occhi. “E’ necessario che il presidente Hollande e il presidente del consiglio italiano Mario Monti, confermino l’appoggio della Francia e dell’Italia in merito all’attuazione del protocollo d’intesa firmato nel gennaio 2012, in modo che i lavori possano prendere il via nel 2013”, insiste il consigliere lionese che, qualche settimana fa, ha firmato con altri 24 consiglieri del dipartimento un appello a favore di questa linea ferroviaria. Laurent Fabius, ministro degli affari esteri francese, li ha anche rassicurati annunciando il 29 novembre scorso un progetto di legge che autorizza “l’approvazione dell’accordo per la realizzazione e l’ampliamento di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione”.


Tredici anni di lavoro per un tunnel di 57 chilometri
E’ stato nel 2001 che i due stati hanno ufficializzato la sua costruzione, con un accordo bilaterale che fissava il 2025 come data d’inizio della percorrenza del tunnel principale che aveva bisogno di tredici anni di lavori per 57 chilometri. Il suo costo è stato stimato di 10,4 miliardi di euro, con un contributo previsto da Bruxelles del 40%; il saldo dovrà essere diviso tra Italia (52,7%) e la Francia (47,3%). “ Le infrastrutture sono una variabile che verrà sistemata [in corso d’opera] dal budget dell’Unione Europea, ammette Bernard Soulage, vicepresidente del Consiglio regionale del dipartimento Rhône-Alpes, responsabile delle relazioni con Bruxelles. Una cosa è certa: il preventivo di budget previsto per il periodo 2014/2020 che verrà riservato a questi lavori, sarà superiore al precedente. Inoltre, esiste una reale volontà di concentrare i crediti su progetti più efficaci, come la Torino-Lione”.


I protagonisti hanno sempre rifiutato un piano BComunque, in un comunicato pubblicato nel mese di ottobre, la Corte dei Conti ha gettato un sasso nello stagno ritenendo che non vi era alcuna urgenza di intraprendere i lavori di quest’opera, sulla base delle previsioni del traffico ferroviario. Per giunta in un momento in cui il livello della spesa pubblica deve essere controllata, si raccomanda al primo ministro francese, destinatario di questa comunicazione, di non abbandonare l’alternativa di migliorare la via di comunicazione già esistente. Un caro augurio va agli ambientalisti francesi, italiani e svizzeri che sperano di vedere la propria posizione comune sostenuta dal Partito Verde Europeo. "La galleria principale rispetta il suo nome “di base”, e risponde a una logica volta al mero superamento di un ostacolo, la montagna. Oggi, per andare dall'altra parte del versante, i convogli ferroviari devono salire a 1300 metri. Il che è contro produttivo visto, che ci vogliono due o tre locomotori e vagoni piccoli e leggeri, ha dichiarato un esperto a conoscenza della questione. I protagonisti locali hanno rifiutato un piano B. Vogliono la nuova linea e lasciare i collegamenti stradali vecchi ai TIR ".
In Italia hanno appena iniziato gli scavi dei tunnel
In una risposta punto per punto all’istituzione della via Cambon, Jean-Marc Ayrault ribadisce che "l'azione del governo si inserisce nel quadro degli impegni internazionali, che sono state recentemente rinnovati e di contribuisce pienamente alla dinamica delle nostre relazioni bilaterali con l'Italia". Il dossier è prettamente di carattere politico. E il governo di Mario Monti si concentra in particolare su questo progetto di grande portata per circoscrivere la recessione economica nella penisola.
A questo punto, i lavori preparatori di riconoscimento non sono progrediti alla stessa velocità in entrambi i paesi. In Francia, i tunnel di accesso alla futura galleria sono stati completati e circa "800 milioni di euro sono stati spesi con le sovvenzioni da Bruxelles nel quadro dei contratti a progetto", spiega Jean-Jack Queyranne. In Italia, dove gli avversari della Valle di Susa non mollano, gli scavi delle gallerie sono appena iniziati.


Nel progetto complessivo tra Italia e Francia, il costo della Torino Lione è valutato sui 26,1 miliardi di euroIl tunnel internazionale sotto le Alpi è solo uno degli elementi della Torino Lione, che dal lato francese, si compone di due tratte Grenay / Chambéry (4,5 miliardi di secondo i budget del 2011) e Avressieux / Saint jean de Maurienne (3,2 miliardi di euro). La commissione d'inchiesta pubblica ha emesso parere favorevole su queste tratte ma con riserva e si è raccomandata affinché venga migliorato l’impatto ambientale e urbanistico. Su tutto il tratto franco-italiano, la Torino Lione costerà 26,1 miliardi di euro. Un importo ritenuto da alcuni faraonico. "Il progetto può essere suddiviso in varie fasi per diluire gli investimenti nel corso del tempo, per un periodo di 40 a 50 anni, conclude un esperto. E 'importante che entrambe le parti siano d'accordo ora e in modo permanente sul processo".” Smettiamola di puntare tutto su un tunnel portafortuna del futuro. Pensiamo a riempire immediatamente i treni e le gallerie che già esistono", interviene con vigore Jean-Charles Kohlhaas, consigliere regionale dei verdi nella regione Rhône-Alpes. E se fosse iniziata una nuova battaglia?