Sergio Pininfarina, le designer italien le plus francophile
di Sylvain Reisser
Sergio Pininfarina con l'ex Primo ministro Romano Prodi |
Lancia Aerodinamica del 1937 |
Peugeot 404 cabriolet del 1961 |
Sergio Pininfarina ha ereditato [dalla famiglia] la sua passione per l’automobile. Aveva solo quattro anni quando, nel giugno del 1930, suo padre Battista Farina, detto “Pinin”, lascia il suo posto di responsabile tecnico degli stabilimenti Farina, una carrozzeria diretta da suo zio Giovanni, per mettersi in proprio. Grazie ad un milione di lire donato da una vecchia zia e ai contratti che lo legano a Vincenzo Lancia, la Carrozzeria Pinin Farina apre al civico 107 di Corso Trapani a Torino. L’ambiente familiare inizialmente non influenza il destino di Sergio. Fino a 16 anni, da eccellente pianista, vuole diventare direttore d’orchestra
Ma sia il suo destino che la sua passione sono legati indissolubilmente a quelli del padre. Appena raggiunta l’età per iniziare a lavorare, entra in officina. Dal 1946 partecipa alle decisioni importanti della ditta. Le idee all’avanguardia del carrozziere torinese non emergono subito negli anni ’30; solo nell’immediato dopo guerra getterà le basi di uno stile italiano raffinato e armonioso che farà scuola. La carrozzeria torinese, che firma le sue creazioni con una “F”, è ormai tra le aziende che contano, eppure gli organizzatori del salone dell’auto di Parigi non ne sono ancora convinti, ed escludono gli industriali italiani dall’edizione del 1946, che si svolge nelle ampie sale del Grand Palais.
Ferrari 275 GTB del 1965 |
Ferrari 365P Guida Centrale prodotta per Gianni Agnelli nel 1968 |
Collezione straordinaria di bellezze meccaniche
L’anno seguente sarà quello che inciderà profondamente [sul suo futuro]. Pinin Farina firma la sua prima Ferrari, una 212 Inter. E’ l’inizio di un sodalizio profondo tra Enzo Ferrari e i Pinin Farina, padre e figlio. I due soci daranno vita ad una collezione straordinaria di bellezze meccaniche, considerate opere d’arte. Accanto alle V12 di Maranello, l’artigiano torinese, il cui cognome verrà scritto in un’unica parola dal 1961, grazie ad un decreto presidenziale continua senza sosta ad integrare il vocabolario estetico del sogno automobile. Durante il decennio 1950-1960 sotto la supervisione di Aldo Brovarone, la serie delle Ferrari 250GT segna l’apice dello stile Pininfarina. Sergio è in prima linea anche quando è il momento di seguire l’innovazione del settore.
Peugeot 406 del 1997 |
L’azienda familiare si ingrandisce con la collaborazione di altre case costruttrici, in particolare con la Peugeot. Diventato protagonista nel settore industriale, Pininfarina costruisce la carrozzeria della coupé e della cabriolet 404, disegnate da lui. La coupé 406 e la 1007 sono le ultime testimonianze della collaborazione tra le due aziende. Nel 1996, quando scompare Battista, Sergio, preso il timone [dell’azienda], inaugura con suo cognato Renzo Carli un nuovo centro di studi e di ricerca a Grugliasco, in provincia di Torino. E’ il primo in Italia a dotarsi di una galleria del vento e a credere nell’informatica. Dal 1975 è il fornitore ufficiale ed esclusivo delle carrozzerie Ferrari, con cui la collaborazione resta ben solida.
Sergio è ancora pioniere quando decide di diversificare le attività dell’azienda nel campo dell’ingegneria e del design, avviando la produzione di articoli di pelletteria e piccoli elettrodomestici. Nel 1982 intuisce che il digitale rivoluzionerà il design automobilistico, e il nuovo centro di Cambiano viene dotato di apparecchiature all’avanguardia. Per restare al passo con questi grandi cambiamenti, l’azienda entra in borsa nel maggio del 1988.
Ferrari Enzo del 2002 |
Accanto a lui ci sono i suoi tre figli: Lorenza, addetta alle pubbliche relazioni, Paolo, amministratore delegato della filiale del design industriale e Andrea, che diventa presidente dal 2001. E’ riuscito a realizzare il suo sogno: trasmettere ad una nuova generazione ciò che suo padre gli aveva lasciato in eredità. All’inizio di agosto del 2008, proprio mentre il settore sta vivendo una nuova rivoluzione, la scomparsa di Andrea a seguito di un incidente mortale fa piombare la famiglia nella disperazione. Da allora, non è mai riuscita veramente a riprendersi ha interrotto la produzione di veicoli per conto di case costruttrici e si dedica interamente al design. Che sia la chiave di una nuova rinascita?
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