Élection de Miss Italie : la cérémonie n'est plus retransmise à la télévision publique, la télé italienne remise en question
di Sandra Lorenzo
Pubblicato in Francia il 19 luglio 2013
Traduzione di Claudia Marruccelli per Il Fatto
La decisione della RAI con cui è stata annunciata l'intenzione di non trasmettere la settantaquattresima edizione del concorso di Miss Italia, a causa dei dati di ascolto in costante declino da alcuni anni, ha creato una polemica sul ruolo delle donne nella televisione italiana. Il Presidente della RAI ha motivato la decisione spiegando che il programma è "antiquato".
Il 15 Luglio, mentre il tema era ancora scottante, il Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, aveva definito la decisione della RAI come una "scelta moderna e civile". La rappresentante di SEL, in occasione di una conferenza sulla violenza contro le donne, ha dichiarato che alla televisione italiana "solo il 2% delle donne esprime pareri, parla. Il resto è muto, a volte svestito”.
"Donne mute in bikini, non c'è nulla di scandaloso"
La sua posizione riflette quella di molte donne, tra le quali Lucetta Scaraffia, storico e giornalista che ha pubblicato un editoriale sull'Osservatore Romano, il giornale del Vaticano. «Miss Italia è giusto lasciarla cadere nell'oblio che oggi merita» scrive secondo l'agenzia Apic.
Anche Ilaria Borletti, il Sottosegretario di Stato per la cultura, si schiera dalla parte di Laura Boldrini: "Negli ultimi 15 anni l’immagine della donna in televisione è stata man mano svilita e schiacciata, senza che venisse proposto un modello alternativo e più consono allo straordinario percorso che le donne in Italia hanno fatto nel lavoro, nelle professioni e nella società per affermarsi" riferisce il sito nouvellesnews.fr.
Alcuni politici non hanno perso l’occasione per difendere questo programma televisivo. Tra questi Gian Marco Centinaio, un rappresentante della Lega Nord (estrema destra) che non ha esitato a tracciare un parallelo con l'islam radicale. "Le donne hanno il diritto sacrosanto di mostrare orgogliosamente la propria avvenenza. Non c'è nulla di scandaloso né di scabroso in donne mute in bikini. Che cosa preferirebbe [Laura Boldrini]? Miss Burka?"
La creatrice del concorso ha provato a difendere il programma che riunisce "cinquemila ragazze che liberamente si sono iscritte e che partecipano - nè nude, nè mute - per conquistare quella visibilità che nessun altro evento mette loro a disposizione in maniera così seria e pulita. E’ in questa maniera che abbiamo permesso a numerose ragazze di lavorare oggi in Rai, nella moda e nella pubblicità " riporta nouvellesnews.fr. Ma il dibattito ha preso tutt’altra piega.
L'esposizione del corpo delle donne nella televisione italiana è un problema che agita la società da alcuni anni. Nel 2009, fece scalpore il documentario "Il corpo delle donne" di Lorella Zanardo. La giovane regista ha visionato 400 ore di televisione. Argomento: donne mezze nude che vengono palpeggiate sui glutei in diretta come se fossero dei prosciutti o parcheggiate in cubi di vetro a sorridere senza aprire bocca, come riportato da Slate.fr.
Scene di ordinaria televisione per i telespettatori italiani, ma che agli occhi di Laura Boldrini sono nient'altro che una "anomalia". "Altrove in Europa, dice, non c’è l'abitudine di utilizzare donne mezze nude per pubblicizzare yogurt, televisori, borse.
Queste bamboline sexy, che in italiano sono chiamate “Veline”, non possono pretendere molto di più che sposare un calciatore e quindi interrompere le attività di ballerine da lap dance in diretta. Nonostante siano ancora molto popolari, il malcontento inizia a crescere e si moltiplicano blog e gruppi su Facebook contro di loro. Simbolo dell'era Berlusconi, sono sopravvissute fino ad oggi, ma per quanto tempo ancora?
In Francia, il concorso annuale di Miss ha un futuro splendente davanti a sé. TF1 ha realizzato un record di ascolti lo scorso dicembre: la trasmissione è stata seguita da più di 8,1 milioni di telespettatori in media, ossia il 40% del pubblico...