Londra rifugio dei ricchi italiani e greci
Pubblicato in Francia il 12.03.2012
Immobile immobile a Chelsea |
I Russi erano fino a poco tempo fa imbattibili. Per cinque anni sono stati, preceduti dagli inglesi, i principali acquirenti di abitazioni nel centro di Londra. Ma nel 2012 se la dovranno vedere con gli Italiani e i Greci.
Gli Italiani rappresentano, secondo uno studio dell’agenzia immobiliare Knight Frank, il 7,3% degli acquisti dall’inizio dell’anno, battendo i Russi fermi al 7,2%. Il loro giro di acquisti, soprattutto nei quartieri di Fulham, Chelsea, South Kensington e Notting Hill, arriva in media a 2,4 milioni di euro, una cifra meno spettacolare di quella dei russi, con una media di 5,8 milioni di euro. Ma i più numerosi ad acquistare sono stati senz’altro gli Italiani. Nel 2011, sono stati i Greci a sfondare nel mercato immobiliare londinese. Italiani e greci l’anno scorso hanno investito nel mattone a Londra 406 milioni di euro, contro i 290 milioni del 2010. Insieme, italiani e greci rappresentano il 10% degli acquisti da parte di stranieri a Londra.
Ciò che fa la differenza, oggi, non sono gli stranieri residenti a Londra – i cui investimenti sono stabili – ma i ricconi che investono il loro denaro al di fuori della zona euro, per sfuggire alle tasse incalzanti del loro paese di origine.
Secondo Liam Bailey, responsabile delle indagini di mercato presso l’agenzia immobiliare di lusso Knight Frank “da quando è iniziata la crisi finanziaria, molti ricchi Italiani cercano di investire il loro denaro al di fuori della zona euro. E Londra sembra per loro un luogo sicuro”. Secondo gli italiani, è stato l’arrivo al potere di Mario Monti in Italia, nel novembre del 2011, a far scattare la molla.
“Con Monti”, spiega Gian Luca Verzelli, vice presidente di Banca Akros “siamo passati ad una tassazione del patrimonio immobiliare più incisiva. All’improvviso, dato che in Italia i prezzi sono già molto alti, questo ha provocato la reazione degli Italiani, che già da diversi anni acquistavano in Europa, a New York o a Miami. ”
Immobile in vendita a Notting Hill |
Con l’attuazione di misure mirate direttamente contro di loro, Mario Monti ha creato un “effetto panico” tra i ricchi: tasse sulle barche, sugli aerei privati, raid fiscali nelle stazioni sciistiche al confine con la Svizzera.
L’annuncio di nuove tasse sui capitali rimpatriati dall’estero ha causato una vera e propria crisi di fiducia: “La gente ha cominciato a chiedere alle banche il rimborso dei propri capitali, la situazione è diventata così assurda che i ladri sono andati a derubarli a casa loro”, racconta Gianluca Verzelli.
I Greci benestanti non fanno eccezione. Nel 2011, nel pieno della crisi, quelli che non erano ancora espatriati si sono affrettati ad investire i propri risparmi all’estero, in Svizzera o a Londra.
Pronto a scovare i soldi degli italiani, ovunque si nascondano, Mario Monti ha creato una tassa immobiliare sulle proprietà degli italiani all’estero. Spera di recuperare sugli acquisti immobiliari non dichiarati, spesso realizzati attraverso società off-shore. Alcune voci di corridoio parlano anche di una tassa sugli acquisti dei residenti stranieri, una misura che sarebbe estremamente difficile da realizzare a livello europeo, specialmente a Londra.
A Londra, i prezzi sono aumentati dell’11%
La capitale britannica ha voltato pagina e superato la crisi immobiliare. Nel febbraio 2012, il prezzo medio di un immobile a Londra è salito dell’11% su base annua, con livelli di vendita in aumento fino all’85%.
I prezzi sono saliti del 43% dal marzo 2009, il loro punto minimo raggiunto a seguito del fallimento della banca Lehman Brothers.
Questo recupero durerà? Si interrogano gli esperti.
Per ora, Londra va ben oltre dal resistere alla crisi. Secondo le previsioni della agenzia immobiliare Knight Frank, i prezzi nel centro di Londra dovrebbero aumentare di oltre il 5% nel 2012.
Gli assi nella manica della capitale sono molti: “Una sterlina debole, una elevata resa degli affitti e il rispetto per la proprietà privata”, afferma Laurent Lakatos, Direttore del Finabury Properties Ltd. (FPL). “A differenza della Francia o dell’Italia, l’equilibrio dei poteri non è favorevole al locatario …”, spiega.
Ma c’è un punto oscuro: la “mansion tax”, questa nuova tassa sulla proprietà che il governo vuole imporre sulle case che valgono più di 2,3 milioni di euro. “Questa misura danneggerebbe la posizione di Londra come una delle migliori nel settore,” si lamenta il Center for Policy Studies. “Londra incasserebbe meno imposte, perché i ricchi non verrebbero più per stabilirsi in città”.
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