L'extrême-droite à l'épreuve de la gestion
L'estrema destra sotto esame per la gestione [finanziaria]
L'estrema destra sotto esame per la gestione [finanziaria]
di Hugues Portelli Senateur UMP du Val-d’Oise
Pubblicato in Francia il 12/04/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per Italia dall'Estero
Pubblicato in Francia il 12/04/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per Italia dall'Estero
Le dimissioni di Umberto Bossi, il leader dell’ ultra-populista Lega Nord e le indagini per corruzione, appropriazione indebita e finanziamento illecito, che riguardano la sua famiglia e una buona parte della direzione del suo partito, dovrebbero servire da lezione [anche] al di fuori dell’Italia.
E in primo luogo a tutti coloro che, di estrema sinistra e di estrema destra, hanno indossato per la campagna presidenziale francese l'armatura della virtù e [usato] lo slogan delle pulizie di primavera ("Cacciate i potenti" era lo slogan di Pierre Poujade alle legislative del 1956, quando Jean-Marie Le Pen fece il suo ingresso in politica [al fianco di Poujade, NdT]), contro una classe politica presentata come corrotta e inefficiente.
Per trent’anni, la Lega Nord e Umberto Bossi hanno acquisito visibilità e potere denunciando, con un linguaggio da osteria, le depravazioni - reali - di una buona parte della classe politica italiana, e sostenendo al tempo stesso [il bisogno] di una pulizia politica della nuova “Babilonia” (Roma Capitale) e della caccia agli immigrati, non solo quelli venuti dal sud dell’Italia, ma anche quelli … che arrivavano dall’Italia del Sud.
Dopo la grande crisi del 1992-93 e il crollo dei partiti tradizionali, la Lega Nord è stata, con Silvio Berlusconi, con il quale ha formato un'alleanza che l’ha portata al potere, il principale beneficiario dell’epurazione condotta dalla magistratura. L'esercizio del potere all'ombra di Berlusconi non le ha impedito, tuttavia, di rafforzare la sua denuncia anti-politica e la caccia ai capri espiatori perfetti: gli immigrati.
Purtroppo, questi parvenu della politica, una volta al potere, hanno resistito meno a lungo alle tentazione di quelli che loro stessi attaccavano. E trent'anni dopo sono i vertici della Lega che crollano dopo la scoperta della corruzione generalizzata [nel partito].
Il Fronte Nazionale aveva già dato un assaggio del suo "savoir faire" dopo i suoi successi mediterranei, alle amministrative del 1995 a Vitrolles e a Tolone. Il partito non perse il potere a cause di una sconfitta elettorale, ma semplicemente perché in sei anni, la sua gestione [della cosa pubblica] era finita in tribunale.
Occorre sempre diffidare di coloro che fanno della virtù l'alfa e l'omega della propria agenda politica. Spesso sono più corruttibili di quelli che denunciano per prenderne il posto. L'esempio italiano non è l’unico: il leader dell’ estrema destra austriaca Jörg Haider (grande amico di Umberto Bossi), lo aveva già dimostrato. Meglio fermarsi qui.
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