L'Italie et Hollande: après l'indifférence, l'espérance?
di Leonardo Martinelli
Pubblicato in Francia il 24 aprile 2012
Traduzione di Claudia Marrucceli per Italia Dall'EsteroDopo giorni di indifferenza (della serie,"abbiamo talmente tanti problemi noi, perché occuparci di quelli degli altri?"), gli italiani alla fine mostrano interesse per le elezioni francesi. E a François Hollande, in particolare:
- innanzitutto la sinistra italiana. Nel PD si dice: "Se un movimento politico come il partito socialista francese, in crisi fino a 2 anni fa e appena convalescente un anno dopo è stato in grado di proporre un candidato probabilmente destinato a vincere, anche noi possiamo farcela". In breve, da "Hollande presidente" potrebbe nascere una dinamica positiva anche per Roma. Rimane comunque da risolvere il problema di un partito di centro ancora insidioso dal punto di vista elettorale, non del tutto frammentato come il partito di Bayrou ".
- il primo ministro del governo tecnico, Mario Monti, ovviamente non ha rilasciato alcun commento politico, ma continua a dire che misure europee sulla crescita infine dovranno accompagnare i tagli di bilancio. Certo aspetta l'occasione giusta (e il giusto alleato) per prendere le distanze dalla cancelliera Merkel. Hollande, sarebbe il momento giusto ... e tanti saluti Sarkozy. Una leggenda metropolitana voleva Mario e Nicolas “amici”. Ma come dimenticare la guerra tra i due su Alstom nel 2004, quando il primo era Commissario europeo per la Concorrenza e il secondo Ministro francese delle Finanze. Monti, un seguace del liberalismo all’europea, contro, in fondo, un gaullista favorevole a “lo stato sopra ogni cosa”. Senza contare lo stile di vita: l'austerità contro lo “sbrilluccichio”. Non c’è paragone.
- anche Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze di Silvio Berlusconi, ha appena confessato: "Se fossi francese voterei Hollande". Il popolo del Cavaliere non ha dimenticato lo scambio di sorrisi tra Sarkozy e la Merkel di fronte ai giornalisti, che chiedevano la loro opinione sul cancro Berlusconi in piena crisi economica. Sarkozy addio. Con piacere.
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