di Renaud de Chazournes e Florian Tixier
Pubblicato in Francia il 04/10/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli
Nonostante il suo successo tra gli studenti duri da oltre un quarto di secolo, la mancanza di fondi forse condannerà il progetto Erasmus alla sua scomparsa. Come altri programmi europei, il suo futuro dipende esclusivamente dalla buona volontà dei governi dell'Unione europea.
Per Alain Lamassoure, presidente della Commissione per i bilanci del Parlamento europeo, senza un aumento dei finanziamenti del bilancio dell'UE il futuro di Erasmus è condannato: Il Fondo sociale europeo è insolvente dall'inizio del mese e non può eseguire i previsti rimborsi agli stati membri. La prossima settimana sarà il turno di Erasmus e alla fine del mese, il programma per la ricerca e l’innovazione terminerà i fondi". In questi tempi di austerità fiscale, i governi europei hanno limitato la spesa dell'UE per il 2012 a 129 miliardi di euro, ossia 4 miliardi in meno rispetto alle richieste della Commissione e del Parlamento europeo. Evidenziando le drammatiche conseguenze di questa riduzione di bilancio per il futuro del programma Erasmus, Alain Lamassoure, che è tutt'altro che ingenuo, sa di colpire un punto sensibile per molte famiglie in Europa. Si tratta di uno strumento efficace di comunicazione di massa, che riguarda centinaia di migliaia di studenti europei, che con l'aiuto del programma Erasmus saranno in grado di proseguire gli studi negli anni a venire fuori dei confini nazionali. Con questo segnale d’allarme l'eurodeputato francese prepara il terreno al Commissario per il bilancio, Janusz Lewandowski, che a breve presenterà un bilancio rettificativo per chiedere agli Stati di riconsiderare la loro decisione di ridurre il loro contributo per l'UE.
L'entusiasmo resta
Erasmus attira sempre più studenti ogni anno. Per l'anno accademico 2010-2011, sono stati 218.266 gli studenti europei che hanno potuto beneficiare, per la durata di un semestre o due, di un posto all'estero presso una struttura associata al proprio istituto scolastico. Un entusiasmo confermato nel corso degli anni, come ha rilevato l'anno scorso Androulla Vassiliou, Commissario europeo per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Il programma Erasmus è uno dei più grandi successi dell'Unione europea, il più noto e il più accessibile tra i programmi di finanziamento europei. Erasmus è il programma di scambio studentesco che ha riscosso maggior successo al mondo". Dal lancio del programma nel 1987, il numero dei giovani europei che hanno preso parte ogni anno al programma è aumentato di oltre 65 volte. In tutto, sono più di 2 milioni di studenti che hanno potuto usufruire in 25 anni di questa forma di scambio tra studenti e docenti nelle varie università europee.
Un sostegno che si assottiglia
L'UE spende, in media ogni anno, tra 400 e 450 milioni di euro per finanziare il progetto Erasmus. E l'Unione Europea sperava di portare a cinque milioni gli studenti e gli insegnanti beneficiari tra il 2014 e il 2020. Per questo aveva previsto un aumento del 70% dei rimborsi Erasmus: “Il bilancio attuale è già di per se insufficiente per tutti gli studenti che desiderano beneficiare del programma. Erasmus non è mai stato così popolare e mi impegno a destinare maggiori risorse per il futuro " questo ha dichiarato e promesso il commissario Vassiliou. La crisi economica e del debito ha sconfitto i suoi impegni. Il problema è, per il momento, tentare di salvare Erasmus. Il programma infatti, già da qualche anno non aveva più i mezzi per poter portare avanti le proprie ambizioni. Gli aiuti concessi dall'Unione europea agli studenti Erasmus ammontano, in media, a 254 euro al mese (media degli anni 2009-10). Un importo che negli anni si è sempre più assottigliato. L'equazione è semplice: con sempre più studenti, ma con meno fondi, il calo è stato inevitabile. E questo non potrà che accentuarsi, perché se la Commissione europea ottiene finalmente un aumento del bilancio, può salvare Erasmus, ma il suo bilancio probabilmente subirà dei contraccolpi. E le dichiarazioni entusiastiche del Commissario europeo per l’Erasmus e la necessità di incoraggiare un maggior numero studenti a formarsi all'estero non cambieranno nulla.
Ogni anno, più di 30.000 Francesi proseguono gli studi in un altro paese. Nel corso degli ultimi due decenni, sono stati i francesi i più numerosi ad andare all'estero con Erasmus (15,24% del totale degli studenti), seguito da vicino da tedeschi (15,21%) e dagli spagnoli (14.02%). Questi quattro paesi rappresentano oltre il 50% degli studenti che ricevono il buono Erasmus per studiare all'estero o sotto forma di stage. Sarà forse l’influenza del film cult di Cédric Klapisch “L'appartamento spagnolo”. Resta comunque il fatto che la Spagna è il paese che ha attirato la maggior parte degli studenti (35.389), seguiti dalla Francia (26.141) e dal Regno Unito (22.650).
Nessun commento:
Posta un commento