L'Italie, toujours gangrenée par la corruption
di Ariel Dumont
Pubblicato in Francia il 17/10/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli
Quando non sono arrestati per appropriazione indebita di fondi pubblici, sono accusati di collusione con la mafia. Negli ultimi mesi i giudici italiani hanno un bel po’ da fare. A Milano, Domenico Zambetti, assessore regionale del Pdl, il partito fondato nel 2008 da Silvio Berlusconi, è stato arrestato per complicità con la piovra. Assessore alla Casa per la regione Lombardia, è accusato di aver comprato quasi 4.000 voti alle elezioni amministrative del 2010 a 50 euro l’uno. Lo scandalo milanese Milano anche il potentissimo governatore della Lombardia. Appoggiato dalla Lega Nord e fervente cattolico, Roberto Formigoni, che ha fatto voto di castità, è accusato di aver ricevuto denaro/mazzette dall'uomo d'affari Pierangelo Daccò.
Roberto Formigoni |
Jet privati, yacht e Caraibi
Secondo i magistrati incaricati delle indagini, la regione Lombardia in cambio non avrebbe lesinato in aiuti economici, tratti da fondi pubblici, a favore della clinica Maugeri di proprietà di Pierangelo Daccò. Tra il 2002 e il 2011, quest’azienda avrebbe beneficiato di 196 milioni di finanziamenti regionali. Le quote destinate alla partecipazione alla spesa sanitaria, sono state invece dirottate su conti personali di Pierangelo Daccò, caro amico del governatore.
In cambio, l'uomo d'affari aveva pagato di tasca propria le spesucce di Roberto Formigoni, permettendogli di fare la bella vita: vacanze ai Caraibi, noleggio di aerei privati e yacht, oltre ad alcuni week-end nelle principali capitali europee. Più qualche spicciolo per le mance. Mollato dalla Lega Nord, vessato dal Pdl e dal Partito Democratico, fischiato dai suoi concittadini che hanno manifestato lunedì davanti agli uffici della Regione, Roberto Formigoni finalmente ha mollato. Per il momento, il governatore dimissionario non è stato ancora incriminato, ma è questione di tempo.
Batman campione di fatture false
Al centro dello stivale, nel Lazio, un altro scandalo per appropriazione indebita di fondi pubblici ha fatto saltare tutto il Consiglio Regionale. Al centro di questa c’è vicenda Franco Fiorito, ribattezzato "Batman" dai suoi amici. Dopo aver flirtato con l'estrema destra, quest’uomo, 1,90 metri per 170 chili, nel 2008 è stato eletto capogruppo parlamentare regionale del Pdl. Come tale, egli aveva le chiavi della cassaforte contenente 8 milioni di euro di fondi regionali destinati alle "relazioni elettorali". Dopo aver prelevato la bellezza di 750.000 euro per soddisfare le sue esigenze personali, Batman aveva anche pagato le fatture - per lo più false, di numerosi consiglieri regionali del Pdl. Per esempio, alcuni consiglieri sono stati rimborsati della spesa fatta al supermercato! Amante della bella vita, Franco Fiorito organizzava anche feste in costume, in cui politici travestiti da legionari e senatori romani, palpavano giovani vergini vestali. L'uomo si era anche fatto regalare dai contribuenti una Smart e una 4x4. Errore di taglia, poiché l'auto è troppo piccola per un uomo delle dimensioni e del peso di Batman! Di fronte alla portata dello scandalo, il governatore Renata Polverini è stata costretta a dimettersi dieci giorni fa. Senza essere coinvolta, la signora sponsorizzata alle elezioni del 2008 da Silvio Berlusconi, non ha avuto scelta, i consiglieri dell'opposizione hanno minacciato di gettare la spugna per costringerla a lasciare la scena politica. Un'opposizione che a lungo ha chiuso gli occhi sui traffici finanziari di Batman, malversazioni che non potevano essere completamente ignorate.
Franco Fiorito |
Pena capitale virtuale per i politici corrotti
La scorsa settimana, un altro scandalo ha riempito la cronaca quando il ministro degli Interni ha deciso di sciogliere il Consiglio Comunale di Reggio Calabria, capoluogo della Calabria. L'area sotto l’influenza della mafia stende i suoi tentacoli su tutta l'economia locale, a partire dal trattamento dei rifiuti e il mercato ortofrutticolo. In attesa delle elezioni che dovrebbero avere luogo entro un anno e mezzo, l'amministrazione è affidata a un alto funzionario nominato dal governo di Mario Monti. Italiani si dicono stanchi di questa corruzione diffusa che continua a impantanare i partiti politici 20 anni dopo l’operazione "mani pulite". Una stanchezza che rischia cambiare le carte alle elezioni legislative di aprile, e poi a quelle regionali che si terranno probabilmente entro la fine dell’anno per il Consiglio Regionale del Lazio dimissionario. Il decadimento dei partiti politici non può che dare una mano al movimento "5 stelle", fondato lo scorso anno dal comico genovese Beppe Grillo. Reclamando la pena capitale virtuale per i politici corrotti, questo movimento rappresentato da uomini e donne senza alcuna esperienza politica è già accreditato del 17,2% delle intenzioni di voto nei sondaggi. Quasi quanto il Pdl, che supera il 18% circa dopo aver dominato per un lungo periodo la politica transalpina, l’epoca dello splendore del Cavaliere.
Nessun commento:
Posta un commento