di Marcelle Padovani
Pubblicato in Francia il 28 Ottobre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli
Secondo quanto si legge nei giornali, il Cavaliere ha perso la sua superbia e le sue roboanti dichiarazioni non cambieranno nulla.
Berlusconi in Conferenza Stampa |
Pensavamo che si fosse ritirato dagli affari, in qualche villa lussuosa ai Caraibi, in pantofole e finalmente felice, a 76 anni, di potersi godere le sue immense ricchezze (visto che mercoledì sera aveva comunicato agli italiani di non volersi candidare come premier alle prossime elezioni politiche), ma in realtà Silvio Berlusconi si era rintanato nei dintorni del Lago di Como, attendendo con viva preoccupazione la sentenza del tribunale di Milano sul processo Mediaset. Appena emessa la decisione dei giudici, eccolo che mette in moto nuovamente le sue forze e convoca alla svelta una conferenza stampa improvvisata nella sua villa di Cernetto. Nelle ventiquattr’ore che seguono, fa di tutto per dare l’impressione che rimarrà sulla scena politica, che combatterà duramente la magistratura, che farà la riforma della Costituzione e che abolirà l’ICI reintrodotta dal governo Monti.
Berlusconi e il suo "delfino" Angelino Alfano |
Ma con quale partito? Quale coalizione? Ma soprattutto a quale titolo? Mistero. Ecco che il giorno seguente alle sue roboanti dichiarazioni, leggendo i giornali italiani sarà stato certamente costretto a fare un bilancio doloroso della sua credibilità personale, oltre che delle sue ambizioni: [le sue parole] sono state tiepidamente accolte un po’ dappertutto, raffreddate dall’idea del suo eventuale “ritorno” in campo.
Che cosa gli viene rimproverato? Prima e soprattutto, l’immagine. Desolante. Lui, sempre così attento al suo aspetto, ha osato presentarsi con il volto estremamente contratto, senza neanche un accenno di sorriso o di minima umanità. Poi il suo discorso punteggiato di esitazioni e sospiri. Un discorso da pugile KO, proprio ciò che nel mondo del berslusconismo viene definito una cattiva prestazione. L’editorialista del giornale “Pubblico”, Luca Telese, riempie il suo commento di “hem- hem”, come se anche lui avesse avuto delle esitazioni nello scrivere l’articolo. “Durante questi 50 minuti di televisione araba” aggiunge” “è scoppiato lo psicodramma”, le minacce berlusconiane “sono apparse per quello che erano: dei petardi bagnati”. E conclude: “Non era il ritorno dell’ora legale, ma dell’ora surreale”. E non è l’unico a scegliere la via della critica.
Ipotesi di accordo con la Lega? |
L’editorialista del “Corriere della Sera” andando al di là delle impressioni superficiali e del giudizio meramente estetico della prestazione, parla di “un regolamento di conti, messo in atto “come segno di disperazione” come se Berlusconi avesse voluto vendicarsi di quelli che “hanno complottato contro la sua persona”. Nell’ordine: la magistratura italiana che secondo lui ha instaurato una dittatura giudiziaria che lui battezza con il nome di “magistratocrazia”; le potenze europee, in particolare la Germania e la Francia, con i loro leader (o ex leader) Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, che hanno tentato di screditarlo in campo internazionale. Ma il giornale di famiglia pubblica un avvertimento, è tempo per il partito di Berlusconi di “prendere le distanze dal suo fondatore” di “sbarazzarsi del padre” e di cercare di “conquistare il voto dei moderati”.
Le Pen padre e figlia |
Il voto moderato? Siamo ben lontani. Anche il quotidiano della Confindustria “Il Sole 24ore”, pone dei dubbi sulla nuova linea dura dell’ex Presidente del Consiglio. Il suo editorialista, Stefano Folli lo dice chiaramente definendolo “Un leader solo”: “Siamo, con tutta evidenza, molto al di là della logica politica. L'uomo che qualche settimana fa era stato convinto a incoraggiare la svolta moderata del suo partito, ora vorrebbe proporsi all'improvviso, all'età di 76 anni, come una sorta di Le Pen italiano”. È uno spettacolo anche drammatico perché a interpretarlo è un uomo sofferente: un uomo destabilizzato dai giudici, messo alle corde, ormai privo di lucidità”. Non è mai successo che si siano lette frasi così definitive sul quotidiano degli imprenditori.
Oltre a questi giudizi così eccezionalmente severi da parte dei media italiani, si aggiunge l’imbarazzo dei dirigenti e dei militanti del partito di Berlusconi. Brividi di paura scuotono i berlusconiani e quasi tutti hanno evitato di fare commenti ufficiali sulle proposte del proprio leader. Proprio come l’Associazione Giovani Imprenditori, riunita a Capri per il congresso annuale. Le telecamere hanno ripreso le grandi risate che ha scatenato nella futura classe imprenditoriale italiana, non possono non invitare Berlusconi ad una riflessione critica sulla sua posizione. Poichè stavolta, sarebbe proprio meglio che vada a stare in un bel “resort” di qualche amico in Kenya.
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