giovedì 23 agosto 2012

Campania Felix

En Campanie, les anciens ont leur place dans la vie sociale
In Campania, le persone anziane hanno un loro ruolo preciso nella vita sociale
di Anne le Nir
Pubblicato in Francia il 22 agosto 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli


In questa regione disagiata dell’Italia meridionale, i legami familiari consentono una buona assistenza alle persone più anziane. Il tasso di suicidi è molto ridotto. Secondo le cifre dell’OMS, è in Campania che si registra la percentuale di suicidi più bassa in Italia, il 2.6 % su 100.000 abitanti contro il 9.8 nel Friuli, regione del nord est in cui il numero dei suicidi è il più elevato.
Quindi la Campania è una delle regioni più povere della penisola ma con un numero altissimo di persone anziane. Il dottor Enzo Spatuzzi, 57 anni, psichiatra presso una clinica di Napoli e segretario dell’Associazione italiana dei medici psichiatrici, l’Apsimed, raccomanda cautela di fronte a queste statistiche. «In Campania il suicidio è visto come un tabù, per motivi religiosi e culturali”.
A volte è proprio la famiglia che chiede al medico di nascondere un suicidio e dichiarare il decesso per crisi cardiaca. Tuttavia i suicidi di persone molto anziane, che siano uomini o donne, sono comunque molto meno frequenti che in altre regioni. Secondo il medico, questo si spiegherebbe con diversi fattori. “La dieta mediterranea, a base di verdura, frutta e olio d’oliva, stimola l’azione dei neurotrasmettitori e può ritardare il declino cognitivo. Occorre anche far rilevare che i napoletani, a causa della loro storia segnata da varie dominazioni, hanno una forte capacità di adattamento alle difficoltà della vita”.


Anche a 99 anni la gente si ritiene utile
In particolare, i campani di una certa età non vivono da soli. “Noi la chiamiamo l’economia solidale del vicolo [in italiano nell’articolo ndt]”. C’è la famiglia e la famiglia allargata, ossia i vicini di quartiere, con una effettiva vita sociale. E’ così che gli anziani, anche se hanno 99 anni, si sentono utili. “A Napoli non si emarginano gli anziani, anzi sono rispettati” dice il dott. Spatuzzi. In Campania, come in altre regioni del sud, la vecchiaia, e le malattie che ne derivano sono vissute come un fenomeno naturale che non deve richiedere l’uso esagerato delle medicine, ma attenzione e buon umore.
Anche il medico di famiglia svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione dei suicidi, “soprattutto negli uomini molto anziani, o che si sentono tali, anche se hanno solo 70 anni. Si vergognano, hanno difficoltà a rivelare le loro sofferenze psichiche”, spiega il dottore. Un paziente depresso dice: ” Ho mal di schiena, mi fa male il fegato”. Tocca al medico saper individuare un eventuale disagio. “Occorre sempre fare dei controlli medici, se si desidera prevenire con successo i casi di suicidio. Per esempio invitando gli anziani a farsi controllare regolarmente la pressione arteriosa”, dice Vincenzo Spatuzzi. Ma la migliore prevenzione, secondo lui, è mantenere le relazioni affettive, familiari e sociali, che a Napoli, dove il dottore esercita da trent’anni, sono fortemente supportate dalle associazioni cattoliche.

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